La comunicazione è uno scambio interattivo fra due o più partecipanti, dotato di intenzionalità reciproca e di un certo livello di consapevolezza, in grado di far condividere un determinato significato sulla base di sistemi simbolici e convenzionali di significazione e di segnalazione secondo la cultura di riferimento (Luigi Anolli).
Il pioniere degli studi in materia è Paul Watzlawick che, in “Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi” (1971) ha evidenziato come “le nevrosi, le psicosi e in generale le forme di psicopatologie non nascono nell’individuo isolato, ma nel tipo di interazione patologica che si instaura tra individui”. Risulta quindi fondamentale l’interazione esistente tra le persone che comunicano e l’influenza esercitata su di essi dalla cultura, attraverso i segni e i simboli cui vengono attribuiti significati. Tale elaborazione teorica genera cinque assiomi:
- Non si può non comunicare; anche il silenzio, ad esempio, è comunicazione.
- Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto ed uno di relazione; il secondo definisce il primo: come succede con le differenze che può imprimere il tono di voce, ad esempio, la stessa parola può essere definita diversamente da modi di relazione diversi.
- La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti; ogni azione comunicativa influenza ed è influenzata dal comportamento verbale e non verbale dell’interlocutore.
- Gli esseri umani comunicano sia con il modulo verbale (numerico) che con quello non verbale (analogico); il linguaggio, in “digitale”, riguarda in genere l’aspetto di contenuto. Le modalità non verbali, invece, riguardano in genere l’aspetto di relazione.
- Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari; sono simmetrici tra persone che hanno ruoli analoghi. Complementari tra persone che non hanno lo stesso ruolo e/o lo stesso potere.
Del libro, scritto in collaborazione con i colleghi ricercatori del Mental Research Institute di Palo Alto Janet Helmick Beavin e Don D. Jackson, ne trascrivo altre due pregnanti citazioni:
- Le relazioni malate sono caratterizzate da una lotta costante per definire la natura della relazione, mentre l’aspetto di contenuto diventa sempre meno importante.
- Del tutto indipendentemente dal mero scambio di informazione, ci pare che l’uomo debba comunicare con gli altri per avere la consapevolezza di sé.
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